A Vicenza apre il primo Parkinson cafè
Grazie alla determinazione della “Fondazione Silvana e Bruno” nasce alle porte di Vicenza il primo “Parkinson cafè” in Italia. Il locale vuole porsi come punto di riferimento per i malati del territorio e le loro famiglie.
Com’è nato il “Parkinson cafè” ?
La “Fondazione Silvana e Bruno” è sempre stata orientatata verso progetti che hanno lo scopo di favorire il miglioramento delle condizioni di persone disagiate o comunque a dare una risposta concreta a un bisogno sentito nella comunità.
La fondazione è nata dall’impegno dei coniugi Silvana e Bruno Mastrotto e delle figlie. La famiglia ha voluto mettere a disposizione la propria esperienza personale con la malattia di Parkinson per dare un aiuto concreto ai malati del territorio, circa 200 nella zona di Vicenza.
La regione Veneto conta circa 20.000 famiglie colpite da questa patologia e 500 nuovi pazienti ogni anno. Questo è un dato importante che descrive un problema reale.
Perché “Parkinson cafè“?
Il “Parkinson cafè” di Arzignano (VI) s’ispira all’esperienza anglosassone, dove questo genere di locali sono diffusi già da diversi anni.
Questa nuova iniziativa vuole essere un modo per riunire e accogliere tutte le persone che purtroppo si trovano a dover fare i conti con una malattia difficile da gestire come il Parkinson.
L’obbiettivo del “Parkinson cafè“
L’obiettivo è quello di combattere l’isolamento che molto spesso colpisce chi soffre di questa patologia neurodegenerativa, caratterizzata da un disturbo che riguarda in particolar modo il controllo di equilibrio e movimento.
L’obbiettivo del “Parkinson cafè” è diventare un luogo di incontro, condivisione e supporto per i malati, le famiglie e tutti coloro che hanno a che fare con il Parkinson.
“Parkinson cafè” ha già pianificato una serie di iniziative e collaborazioni con professionisti del settore e volontari per fornire attività motorie, funzionali e favorire la capacità di movimento compromessa dalla malattia. Saranno organizzate anche attività di lettura e incontri di formazione sulla gestione della malattia.
Sarà uno spazio dove tutto è studiato e organizzato in relazione alla malattia e all’abilità dei malati, che con l’aiuto di volontari potranno socializzare e confrontarsi con persone che vivono la stessa situazione.
Dopo un primo periodo in cui il “Parkinson cafè” rimarrà aperto solo due mattine alla settimana, si prevede di estendere l’apertura anche ai pomeriggi e successivamente a tutte le mattine.
Questa iniziativa della “Fondazione Silvana e Bruno” è sostenuta sin dall’inizio dalla dirigenza dell’Unità Sanitaria Locale di zona e dall’Unità Operativa Complessa di Neurologia, con i dottori Michele Morra e Tiziana Mesiano che seguono da vicino le problematiche dei parkinsoniani nel territorio. Nella zona è attivo un ambulatorio dedicato, aperto tutti i martedì mattina, e che hanno dato il loro sostegno nel vagliare le varie iniziative che coinvolgeranno i malati.
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Io ci sono stata è molto bello. Peccato che non è sempre aperto