DISABILI E PET-THERAPY

La pet therapy, anche nota come terapia assistita dagli animali, si pone al fianco della medicina tradizionale in modo dolce, non invasivo. Come lo fa? Coinvolgendo gli animali per stimolare una serie di meccanismi biologici naturali, attivare il sistema immunitario e migliorare le difese dell’organismo. Gli animali, infatti, offrono un supporto emotivo non giudicante e permettono di creare forti legami con le persone. Per questo, a oggi, questo tipo di trattamento viene utilizzato con successo a sostegno delle classiche terapie all’interno ospedali, cliniche, scuole, strutture riabilitative. In questo articolo vedremo meglio di cosa si tratta, i vantaggi sulla salute e quale animale scegliere per questa attività, oltre al cane e al gatto.

Cos’è la pet therapy?

La pet therapy è una forma di trattamento che si basa sul contatto con gli animali e i benefici che ne possono derivare, a sostegno di alcune malattie. Il nome – che in italiano si può tradurre come “terapia con gli animali” – si deve allo psichiatra infantile Boris Levinson che per primo, nel 1964, si accorse degli effetti benefici che il suo cane aveva sui suoi piccoli pazienti. Fino a oggi è stata sperimentata con successo in diversi ambiti e molti studi – come vedremo – attestano i vantaggi sulle persone. Un’attività che da tempo è molto apprezzata anche Italia, tant’è che nel corso degli anni Duemila l’allora sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha presentato diverse ordinanze a sostegno della pet therapy, arrivando poi alla proposta del disegno di legge n.1437 a tutela degli animali e delle persone. Nel documento si evidenziano anche i benefici per le persone anziane e con disabilità. “La presenza di un animale – si legge – migliora la vita dell’individuo, diminuendo la solitudine e la depressione, e migliora situazioni di stress, stati di frustrazione o crisi di umore”. Va precisato, però, che la pet therapy è un intervento che si affianca alle terapie tradizionali, e non mira a sostituirle.

Pet therapy: come aiuta le persone con disabilità

La terapia con gli animali è apprezzatissima in tutto il mondo e consigliata a bambini, persone anziane e con disabilità. Gli studi che ne attestano i vantaggi sono numerosi. La ricerca “Effects of animal-assisted therapy on different ages and patients” prodotta dalla California State University Stanislaus, per esempio, sottolinea come la terapia assistita con animali possa essere utilizzata con successo per:

  • sviluppare abilità scolastiche e lavorative;
  • migliorare l’interazione sociale;
  • accrescere le abilità motorie;
  • aumentare il senso di autostima e la capacità di affidarsi agli altri;
  • ridurre lo stress e fornire motivazione rispetto a ciò che si fa abitualmente.

Come dicevamo, anche in Italia da alcuni anni i programmi assistiti con gli animali sono stati riconosciuti a livello legislativo. Se ne parla, in particolare, nel decreto del Presidente del Consiglio del 28 febbraio 2003 – che recepisce l’accordo tra il Ministero della Salute, le regioni e le province autonome in materia di benessere degli animali di compagnia e pet therapy – mentre nel 2015 sono state approvate le linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA). Nel disegno di legge n.1437 citato in precedenza, poi, si denota l’importanza di questa terapia e si legge che “dal punto di vista terapeutico, l’impiego di animali risulta positivo su individui che necessitano di riabilitazione psichica, poiché consente di evitare gli effetti della cronicità e risulta prezioso nelle sedute riabilitative come aiuto per compiere i movimenti giusti, oltre a rendere le stesse sedute anche meno stressanti e più divertenti”. Inoltre, “la presenza degli animali stimola la fantasia e favorisce i rapporti interpersonali, crea un clima sereno che genera un miglioramento della capacità espressiva e una migliore canalizzazione dell’aggressività”.

Gli animali, inoltre, aiutano il paziente a rilassare i muscoli (tramite le carezze, per esempio) e aprono alle relazioni, migliorando la loro vita quotidiana. Il contatto fisico con l’animale e gli abbracci suscitano nel paziente emozioni intense. Per esempio, lanciare una pallina al cane o spazzolare il manto di un cavallo, sono tutte attività che stabiliscono un contatto e l’apertura a nuove vie di comunicazione che vengono a crearsi attraverso il gioco. Un altro vantaggio è che la persona che intraprende un percorso di terapia assistita dagli animali interagisce con un essere vivente senza ricevere giudizi, migliorando così la socialità.

Le principali attività della pet therapy

A oggi, come si legge nel sito del Ministero della Salute, si possono distinguere tre categorie per gli interventi assistiti con gli animali:

  • Terapie assistite con gli animali (TAA): per disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale.
  • Educazione assistita con animali (EAA): per migliorare le relazioni e l’inserimento sociale delle persone.
  • Attività assistite con gli animali (AAA): per favorire la qualità della vita delle persone e promuovere il loro benessere.

Ogni intervento viene valutato in base al tipo di cambiamento o sostegno di cui necessita la persona. Le attività da compiere insieme all’animale vengono quindi valutate da un‘equipe specializzata in base all’obiettivo da raggiungere. 

Alcune attività di base della pet therapy sostengono le persone con disabilità nel loro percorso di autostima e senso di responsabilità. Un esempio? 

  • nutrire gli animali;
  • portarli a fare una passeggiata;
  • spazzolarli;
  • giocare con loro. 

Attività che, apparentemente, possono sembrare semplici ma che, invece, sono fondamentali per migliorare l’autostima, la coordinazione motoria, oltre alla percezione di cura e protezione nei confronti degli stessi animali e degli altri. L’ideale anche per sperimentare nuove relazioni con il mondo e le persone.

Quali capacità stimola la pet therapy?

I benefici derivanti dall’attuazione di programmi assistiti con gli animali sono stati riscontrati scientificamente a livello internazionale. Inoltre, la pet therapy è stata riconosciuta dal Ministero della Salute al pari delle terapie dolci, come l’agopuntura e l’omeopatia.

In particolare, la pet therapy può:

  • migliorare il contatto con il reale, soprattutto attraverso il potenziamento del tatto;
  • offrire benefici al tono muscolare (per esempio, le mani si distendono attraverso il contatto con l’animale) e allentare i disturbi del tono muscolare (accarezzando il mantello);
  • educare alla sensibilità attraverso l’affettività nel rapporto con l’animale;
  • ampliare le modalità comunicative e migliorare il linguaggio (parlando del nuovo amico agli altri o chiamandolo per nome per attirare la sua attenzione);
  • aumentare il livello di attenzione e favorire l’acquisizione di concetti spazio-temporali;
  • offrire spunti di condivisione, migliorare il rapporto con gli altri e la vita di gruppo;
  • creare un momento di svago, distrazione e nuovi stimoli (anche solo prendendosi cura dell’animale);
  • far nascere l’interesse e il desiderio di progettualità;
  • incanalare energie e capacità positive attraverso l’animale (un “essere senziente”) prendendone gradatamente consapevolezza;
  • aiutare a comprendere i propri limiti, le proprie capacità e superare gli ostacoli.

Inoltre, a livello emotivo, può:

  • diminuire la depressione e l’ansia;
  • aiutare a esternare le emozioni;
  • sviluppare l’empatia (riconoscendo i segnali del corpo dell’animale);
  • allentare le tensioni;
  • potenziare il substrato affettivo;
  • ridurre alcuni comportamenti problematici.

Quali sono gli animali più adatti per la pet therapy?

Il cane è l’animale maggiormente impiegato nella pet therapy, ma non è l’unico. Anche gatti, criceti e conigli sono molto richiesti dagli specialisti nelle terapie così come i pappagalli e alcuni animali da fattoria come, per esempio, gli asini, le capre e le mucche. I cavalli, invece, sono perfetti per venire incontro alle esigenze di persone con disabilità del linguaggio, emotive o fisiche. Infine, anche pesci e delfini sono ottimi animali da pet therapy perché con i loro movimenti rilassano la mente e migliorano la capacità di attenzione. Inoltre, con i delfini si può persino nuotare, migliorando movimento e coordinazione.

La scelta dell’animale giusto per ogni persona non è scontata. Come dicevamo, l’equipe di specialisti (composta da medico, psicologo, veterinario, etologo, istruttore e terapista) deve considerare quali sono gli obiettivi e qual è l’animale più adatto per aiutare la persona a raggiungerli.

Pet theraphy e accessibilità della casa: la combinazione perfetta

Come abbiamo visto la pet therapy è un ottimo sostegno per le persone con disabilità, che offre moltissimi benefici a livello emotivo, sociale e motorio. A tal proposito, perché non facilitare anche gli spostamenti giornalieri e rendere la casa più accessibile? In Linea Oceano puoi trovare un’ampia gamma di prodotti e ausili per il bagno, vasche con sportello, oltre a poltrone e materassi ortopedici, per vivere l’igiene personale e ogni momento quotidiano in serenità e totale sicurezza. Scopri tutti i nostri prodotti e contattaci per maggiori informazioni.

Se si guarda negli occhi un animale, tutti i sistemi filosofici del mondo crollano. L.Pirandello

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