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Caregiver: 4 semplici mosse per organizzare una vacanza

Dopo un anno di assistenza e supporto al famigliare malato o anziano, e di lavoro il caregiver sente la necessità di staccare, di prendersi una pausa.

Sentire il bisogno di voler trascorrere un periodo di riposo per recuperare le energie non deve essere visto come un problema, non si deve lasciarsi prendere dai sensi di colpa.

Prima di partire per un breve soggiorno, è necessario pensare a chi provvederà al famigliare malato, e a ogni possibile esigenza o necessità che si potrebbe presentare durante l’assenza.

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Per questo motivo abbiamo stilato una breve lista di consigli pratici per organizzare al meglio una breve vacanza:

1) Parlarne con l’anziano

Si sincero con il tuo caro, spiegagli il tuo progetto, chiarisci che la tua breve assenza non è da attribuire a lui. E’ un tuo bisogno personale, e non un motivo necessario per allontanarsi dalla situazione che si è creata “per colpa sua”. Parlagli del viaggio che stai per affrontare, raccontagli di cosa troverai e cosa pensi di fare. Quando rientri poi, mostragli foto, ricordi e portagli un pensiero. In questo modo si aiuta l’anziano ad affrontare l’assenza della persona cara in modo più sereno. Far capire all’anziano quanto questa breve pausa sia importante per recuperare le energie e permettere di affrontare meglio il momento di distacco.

 

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2) Famigliari e amici del caregiver

Quando si è in difficoltà, spesso si fatica a parlarne con amici e conoscenti, forse per timore di essere giudicati, forse per paura di delegare un compito troppo pesante e difficile da sostenere.

Trovare tra le persone che già conosce e/o frequente l’anziano, una figura disposta ad aiutarlo renderà più semplice il compito, ed eviterà, come spesse accade, un rifiuto verso un estraneo che “irrompe” nella vita tranquilla dell’anziano.

Importante è mantenere una routine nella vita dell’anziano, e che la figura che si affaccia nel ruolo di aiuto e sostegno per il breve periodo in cui i caregiver sono assenti, la rispetti. L’introduzione di novità nella sua vita per un anziano non è sempre ben accetta, e potrebbe portare a dei problemi.

 

3) Trovare un aiuto specializzato esterno

Se un famigliare ha difficoltà e non è più autonomo, si può rivolgersi a una persona qualificata, come un’infermiera, una badante convivente, o una donna di compagnia. Una figura qualificata e adatta alle esigenze si può trovare tramite agenzie private che offrono una vasta gamma di personale molto qualificato. Rivolgendosi a un assistente domiciliare si potrà avere il contatto di persone che potranno fare compagnia all’anziano svolgendo le principali faccende.

Altro modo per conoscere una persona disposta ad aiutare la famiglia nel accudire il proprio caro è il passaparola. Con il passaparola si otterrà un notevole numero di contatti di persone disposte a badare al bisognoso, per qualche ora al giorno oppure anche disposte a convivere in casa dell’anziano.

 

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4) Un’ alternativa valida al caregiver

Un’alternativa a quelle sopra riportate è, ad esempio, un “soggiorno di sollievo”. Molte associazioni in Italia organizzano “vacanze speciali” dedicate interamente a persone anziane / disabili e ai loro famigliari. Durante questo periodo la famiglia con il proprio caro sarà ospite in una struttura pensate per accogliere persone colpite da patologie neurodegenerative e i loro famigliari. Uno staff formato da dottori, medici, educatori e psicologi, con l’aiuto di volontari segue un programma dedicato alla serenità del paziente, ma soprattutto a dare un po’ di pausa alle loro famiglie, da qui il nome “soggiorno di sollievo”.

Le strutture sono collocate un po’ in tutta Italia, quindi si può scegliere una località di mare o di lago, una di montagna, oppure una grande città. La cosa importante è il benessere e il recupero funzionale della persona, il riposo e lo svago aiutano a recuperare le forze e l’umore migliora notevolmente.

 

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