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Bagno per disabili: quali sono gli spazi di manovra da garantire per un bagno accessibile

Un bagno è accessibile quando tutti possono muoversi liberamente al suo interno, in modo sicuro e confortevole, comprese le persone anziane, con disabilità o problemi di mobilità. 

Un luogo senza barriere architettoniche che possano impedire o ostacolare la libertà di movimento, e che rispetti la privacy, la dignità e l’autonomia di tutti.

Ma quali sono gli spazi e gli elementi da tenere in considerazione per rendere il bagno accessibile?

La normativa di riferimento che può aiutarci a capire come organizzare i locali di un immobile (pubblico o privato) è la Legge DM 263/89 relativa alle misure per garantire accessibilità alle persone con disabilità in vari ambienti (non solo nei bagni) e all’eliminazione delle barriere architettoniche.

Con quest’ultimo termine si intendono, più precisamente, tre tipologie di ostacoli per la persona con disabilità:

  • ostacoli fisici che causano disagio per la mobilità;
  • impedimenti nell’uso di attrezzature e componenti in modo comodo e sicuro;
  • assenza di segnalazioni che aiutino persone cieche, ipovedenti e sorde a orientarsi e riconoscere luoghi e situazioni di pericolo.

Analizziamo insieme la normativa per capire qual è il modo migliore di organizzare gli spazi di manovra e garantire un bagno accessibile, comodo e sicuro.

Cos’è la legge DM 236/89 e a chi si rivolge?

La legge DM 236/89 delinea le “prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.”

La norma indica quindi il modo migliore per organizzare i vari spazi della casa e degli edifici affinché nessuna persona sia esclusa in qualsiasi modo. Delinea, inoltre, le indicazioni per organizzare i bagni, prevede quanti servizi igienici devono essere presenti in ogni tipo di edificio, come gestire gli ascensori e le rampe per persone disabili. Indicazioni che devono essere rispettate perché è obbligatorio assicurare l’accessibilità:

  • ai percorsi esterni e alle parti comuni degli edifici;
  • negli ambienti destinati alle attività sociali (quindi in aree scolastiche, sanitarie, culturali e sportive);
  • nelle sedi di aziende e imprese soggette alla normativa sul collocamento obbligatorio.

È bene sottolineare come tutto quello che viene enunciato nella legge si basi sui termini accessibilità, visitabilità e adattabilità. Questi, infatti, sono concepiti come veri e propri criteri progettuali che definiscono il tipo di intervento da prevedere in base alle diverse tipologie abitative. 

Accessibilità

Questo termine si riferisce al grado più alto di utilizzo di uno spazio. Lo scopo dell’accessibilità è quello di dare anche alle persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale la possibilità di raggiungere senza sforzo qualsiasi edificio o unità immobiliare. Oltre a poter disporre in maniera autonoma, e in totale sicurezza, degli spazi e delle attrezzature presenti in questi luoghi.

Visibilità 

Con visibilità si fa riferimento al ridotto grado di fruibilità dello spazio. Riguarda, in particolare, la limitazione di accesso alle persone con disabilità nelle aree di relazione e ai bagni per disabili. 

Un edificio soddisfa il criterio di visibilità se la persona che usa la sedia a rotelle può raggiungere tutti i locali dell’immobile.

Adattabilità

Con adattabilità la legge indica quali spazi devono essere facilmente modificabili nel tempo per poter essere fruiti anche dalle persone con disabilità.

Organizzare gli spazi perché il bagno sia accessibile

In generale, per rendere un bagno accessibile è importante tenere in considerazione le esigenze e le caratteristiche delle persone che lo utilizzeranno. In questo caso, la presenza di una sedia a rotelle può rappresentare una barriera architettonica che può impedire o ostacolare l’accesso al locale o la libertà di movimento all’interno di esso. Di conseguenza, è necessario prevedere spazi di manovra che diano la possibilità di muoversi nell’ambiente anche in carrozzina. Il D.M. 236/89 dispone che ogni locale sanitario garantisca una libertà di movimento tale da permettere a chi usa la sedia a rotelle di compiere:

  • una rotazione di 360° per agevolare i cambi di direzione,
  • una serie di manovre complicate, con una rotazione fino 180°, per facilitare le inversione di direzione,
  • svolte di 90°.  

In particolare, deve essere consentito alla persona di poter utilizzare tutti gli i sanitari: quindi deve poter accostare la sedia a rotelle davanti al lavabo e lateralmente al water, al bidet, alla doccia o alla vasca da bagno e, se presente, alla lavatrice. Devono, inoltre, essere presenti opportuni corrimano e un campanello d’emergenza a corda in prossimità del water e della vasca.

Organizzazione degli spazi interni del bagno

Secondo l’Art. 8.0.2 del  D.M. 236/89, un bagno accessibile deve rispettare alcune misure minime, per agevolare il trasferimento dalla sedia a rotelle al WC. In fase di progettazione, quindi, si dovrebbe lasciare uno spazio necessario di almeno 100 cm dall’asse del water, 140 cm dall’asse della vasca e 80 cm dal lavabo, per permettere l’accostamento laterale della carrozzina.

Mentre, per quanto riguarda il posizionamento di ogni ausilio e sanitario, i requisiti sono i seguenti:

  • in tutti i bagni devono essere presenti dei corrimano, orizzontali o verticali; nelle toilette dei locali pubblici devono essere installati in prossimità della tazza, a un’altezza di 80 cm dal pavimento,
  • preferire la doccia a pavimento alla vasca tradizionale senza sportello, avendo cura che sia dotata di sedile e doccino,
  • il lavabo deve essere posto a 80 cm dal pavimento. È preferibile un modello a mensola, posizionato sulla parete opposta a quella su cui si trova il water, lateralmente all’accesso. Sono da evitare, invece, i modelli a colonna ed eventuali tubazioni di adduzioni e scarico che non siano sotto traccia, in modo da eliminare ogni possibile ingombro sotto il lavello che impedisca un il posizionamento della sedia a rotelle,
  • il bidet dovrebbe essere sospeso e posizionato il più lontano possibile da altri sanitari, per permettere libertà di movimento quando si intende utilizzarlo. 
  • infine, anche il water deve essere sospeso e posizionato sulla parete opposta all’accesso o al lavandino. Da un lato dovrebbe esserci abbastanza spazio per permettere l’avvicinamento e la rotazione di una sedia a rotelle, mentre dall’altro deve essere presente un appiglio che ne renda comodo l’utilizzo. 

Persino la collocazione e la forma del serbatoio dell’acqua devono essere ponderati con attenzione e precisione, e deve essere incluso un pulsante di grande superficie per l’accensione e lo spegnimento manuale.

Un bagno più accessibile con Linea Oceano

Garantire gli spazi di manovra nel bagno per le persone anziane o con disabilità è possibile, anche nei bagni di piccole dimensioni

Nella scelta degli elementi necessari a soddisfare quanto previsto dalle leggi in materia di accessibilità e abbattimento delle barriere architettoniche, può essere utile affidarsi ai consigli di professionisti esperti che ti aiutino a trovare le soluzioni di prima qualità e a norma di legge. 

Sanitari sospesi, maniglioni, lavabo ergonomico: le soluzioni progettate da Linea Oceano comprendono una vasta gamma di ausili per bagno assistito, come wc elettrici e specchi reclinabili.

Se lo desideri, puoi anche installare una vasca da bagno con sportello. Una soluzione sicura per tutte le persone con difficoltà motorie che ottimizza gli spazi del bagno senza rinunciare al comfort.

Hai intenzione di ristrutturare il bagno per renderlo più accessibile grazie a una vasca con sportello? Saremo felici di consigliarti. Ti basta richiedere un sopralluogo gratuito con gli esperti di Linea Oceano.