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Accessibilità e inclusività: come migliorare la vita quotidiana di una persona con disabilità?

Per aiutare le persone con disabilità a superare le barriere architettoniche, sia in casa che all’esterno, si possono mettere in pratica diverse azioni tangibili al fine di rendere più accessibili le strutture

L’accessibilità è un tema sempre più urgente, di grande importanza per la nostra società e che riguarda le persone con disabilità in primo luogo, ma non solo. È un tema che riguarda tutti, compresi i genitori con figli piccoli che usano i passeggini, le persone anziane, chi ha subito un infortunio e deve momentaneamente utilizzare le stampelle o altri ausili per muoversi. In particolare, permette di superare degli ostacoli visibili.

Spesso l’accessibilità si collega all’inclusività che, in questo caso, va oltre il concetto tangibile di ostacolo, operando su ciò che le persone e la società possono fare per migliorare la condizione di ciascuno, a prescindere anche dalla sua condizione fisica. 

Insieme – accessibilità e inclusività – possono fare la differenza e migliorare la quotidianità di una persona con disabilità (e non solo). In questo articolo capiremo meglio il significato di questi termini e vedremo alcuni consigli utili per superare non solo le barriere fisiche ma anche sociali, culturali e psicologiche.

Accessibilità e inclusività sono la stessa cosa?

Accessibilità e inclusività sono due concetti ben distinti, ma collegati e, in certo senso, complementari tra loro. 

L’accessibilità, in particolare, è un tema che tocca qualsiasi persona (anziana, con disabilità, famiglie che devono muoversi con passeggini, chi ha subito un infortunio e utilizza temporaneamente una carrozzina) e ogni luogo, sia che riguardi il mondo esterno che la propria casa. Rendere accessibile un luogo vuol dire eliminare gli ostacoli fisici che la persona può incontrare per svolgere le sue attività quotidiane e dotare un ambiente di ausili che, invece, possono aiutarla a muoversi nello spazio con serenità. 

Quando, poi, i luoghi sono progettati (o ri-progettati, nel caso di strutture già esistenti) per essere fruibili e accessibili a tutti, allora diventano inclusivi perché favoriscono l’incontro e lo scambio di persone.

L’inclusività, infatti, citando la definizione della Treccani, è un termine “con cui si designano in senso generale orientamenti e strategie finalizzati a promuovere la coesistenza e la valorizzazione delle differenze attraverso una revisione critica delle categorie convenzionali che regolano l’accesso a diritti e opportunità, contrastando le discriminazioni e l’intolleranza prodotte da giudizi, pregiudizi, razzismi e stereotipi”. L’obiettivo ultimo, quindi, è quello di abbattere le barriere sociali (oltre a quelle fisiche) per costruire una collettività capace di includere tutti e tutte, offrendo a ognuno le stesse opportunità, a qualsiasi livello.

Come aiutare le persone con disabilità? 5 consigli inclusivi (+1) da mettere in pratica

Per quanto riguarda il tema dell’inclusività ci sono alcune cose che si possono fare per migliorare la vita quotidiana delle persone con disabilità e coinvolgerle maggiormente nella vita sociale.

1.Interagire

A volte si ha paura di fare qualcosa di sbagliato o di usare parole che possono urtare la sensibilità: per questo motivo spesso si evita di interagire con le persone che usano la carrozzina o con disabilità. L’ideale è mettere da parte le emozioni e iniziare semplicemente a parlare: si troverà presto un interesse comune. Questo è un punto di partenza per creare nuove opportunità d’uscita e di interazione, oltre ad instaurare un rapporto di fiducia e complicità.

2.Investire su idee di socialità

La partecipazione ad attività sociali, sia culturali che sportive, può migliorare la vita quotidiana di una persona con disabilità. Uscire e frequentare persone è un’abitudine che ha effetti positivi anche sull’umore; inoltre, è l’ideale per creare nuove amicizie e sentirsi parte di un gruppo. 

Si può sfruttare un momento di incontro, come un’uscita informale per bere un caffè o un giro al parco, oppure programmare un’uscita a teatro, prendere parte ad attività ludiche, sportive o culturali oppure concentrarsi su un’attività stimolante e divertente (come danzare sulla sedia a rotelle). Tutte idee che aumentano l’interazione, l’autonomia e fanno sentire ogni persona utile, accolta e importante nella società.

3.Cambia mentalità

Mettersi nei panni dell’altra persona ci aiuta a comprendere meglio le difficoltà quotidiane che quest’ultima può affrontare. In questo modo si possono capire quali sono i suoi reali bisogni e instaurare un rapporto di empatia e fiducia per migliorare davvero la sua vita sociale.

4.Evitare i giudizi

Giudicare gli altri e provare un sentimento di compassione nei confronti delle persone con disabilità o di chi usa la carrozzina, anche per un breve periodo, sono errori facili da commettere perché possono far sentire l’altra persona inadeguata. Meglio cercare di evitare questi comportamenti e investire in atteggiamenti propositivi.

5.Offrire supporto emotivo

Chi ha bisogno di assistenza continua e cure mirate, perché ha una malattia degenerativa o deve riabilitarsi dopo un incidente, ha bisogno di supporto emotivo. In questo caso, l’ideale è sostenere e includere la persona il più possibile in attività gradevoli e di suo interesse, senza essere invadenti.

6.Fare il tifo!

Alcune persone con disabilità hanno alle spalle una carriera interessante e altre possono averne una brillante davanti a sé. Aiutare la persona a credere in sé stessa e sostenerla a intraprendere un percorso lavorativo è un grande segno di fiducia che può migliorare la sua autostima e la sua autonomia.

Accessibilità: il problema delle barriere architettoniche

L’accessibilità è un altro tema importante da approfondire. Secondo i dati del rapporto annuale Istat 2022, il 10,7% dei nuclei familiari è composto da almeno una persona con disabilità ed è partendo dalla propria casa che è necessario investire per rendere gli spazi più accessibili. 

Spesso, infatti, è l’abitazione in cui si vive a nascondere insidie e ostacoli che peggiorano gli spostamenti e la qualità generale della vita di una persona con disabilità. Ne sono un esempio: una scala all’interno o all’esterno dell’immobile, gradini o pecche in soggiorno, mobili alti o pensili a cui è difficile accedere, oltre a sanitari difficili da utilizzare.

Cosa fare se ci sono barriere anche a casa? Ecco alcuni accorgimenti:

  • Facilitare l’accesso aggiungendo una rampa all’ingresso dell’immobile, se sono presenti dei gradini. La rampa può essere un’opzione anche per l’interno in caso siano presenti piccoli ostacoli (come dislivelli o pecche) che impediscono di raggiungere con facilità una stanza. Altre soluzioni possono essere un montascale o un ascensore esterno (se l’immobile è disposto su più piani o se si vive in un condominio privo di elevatore).
  • Modificare le stanze principali della casa come cucina, camera da letto, soggiorno e bagno per facilitare ogni movimento e le attività quotidiane.
  • Adeguare l’arredamento e posizionarlo in modo tale che ogni persona lo possa utilizzare senza sforzo. In questo caso, può essere utile rivedere la posizione degli elettrodomestici, l’altezza dei mobili, dei cassetti, dei pensili e degli interruttori della luce oltre a dotare il bagno di una vasca con sportello.

Queste sono solo alcune preziose idee che si possono mettere in pratica per migliorare l’ambiente domestico, renderlo inclusivo e accessibile a tutta la famiglia.

Bagno accessibile per una casa sempre più inclusiva: ecco cosa puoi fare

Rendere accessibile il bagno vuol dire progettarlo o applicare dei piccoli accorgimenti per eliminare eventuali ostacoli. 

In particolare, come accennato prima, si può dotare questa stanza di una vasca con sportello, dalla facile accessibilità e con seduta ergonomica e antiscivolo: l’ideale per unire comfort e sicurezza. Oltre alla vasca si può puntare su altri accessori utili, aggiungendo al bagno questi ausili:

  • Maniglioni di sostegno. Migliorano l’accessibilità delle persone con disabilità nella zona del bagno e li sostengono negli spostamenti all’interno della stanza, per raggiungere un sanitario o negli spostamenti verticali (per abbassarsi o alzarsi). Si possono installare – sia orizzontalmente che verticalmente – vicino al lavandino, al WC, al bidet o alla vasca con sportello.
  • Lavabo reclinabile. Il lavandino viene solitamente installato a circa 80 cm da terra senza colonne, scarichi né mobili. In questo modo, la persona che utilizza la carrozzina può avvicinarsi e detergersi con facilità. 
  • WC alto o WC-Bidet. Il WC alto (con seduta dai 45 ai 50 cm) agevola lo spostamento della persona che usa la carrozzina, oltre all’alzata e la seduta. L’abbinamento WC-Bidet in un solo sanitario, inoltre, permette di detergere le parti intime facilmente grazie al doccino già incluso.

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